Sequestro giudiziario di cambiali

Sequestro giudiziario di cambiali: quando è possibile e quali sono i presupposti secondo il Tribunale di Milano

Tribunale di Milano, 3 Dicembre 2024

Sequestro giudiziario di cambiali: il Tribunale di Milano chiarisce presupposti, limiti e casi di applicazione ex art. 670 c.p.c.

Sequestro giudiziario ex art. 670 c.p.c.: il quadro normativo

La controversia su proprietà o possesso come primo presupposto

Contrasto attuale, concreto e oggettivo tra le parti

Il concetto di ius ad rem e la sua rilevanza pratica

Quando la lite nasce da un rapporto obbligatorio

L’opportunità della custodia o gestione dei beni sequestrati

Sequestro di cambiali: circolazione e rischio di irreversibilità

Il caso deciso dal Tribunale di Milano

Sequestro giudiziario ex art. 670 c.p.c.: il quadro normativo

Con il provvedimento del 3 dicembre 2024, il Tribunale di Milano ha fornito importanti chiarimenti in materia di sequestro giudiziario di cambiali, delineando con precisione i presupposti applicativi dell’art. 670, n. 1, c.p.c.

La norma consente al giudice di autorizzare il sequestro di beni mobili, immobili, aziende o altre universalità di beni quando:

  • la proprietà o il possesso sono oggetto di controversia, e
  • risulta opportuno provvedere alla loro custodia o gestione temporanea.

La controversia su proprietà o possesso come primo presupposto

Il primo requisito richiesto dalla legge è l’esistenza di una controversia effettiva sulla proprietà o sul possesso del bene.

Contrasto attuale, concreto e oggettivo tra le parti

Secondo il Tribunale, tale controversia deve presentare:

  • carattere attuale e palese;
  • contenuto oggettivo, serio e concreto;
  • non può ridursi a una mera percezione soggettiva o strumentale.

L’accertamento non si limita alle azioni tipiche di tutela della proprietà o del possesso previste dagli artt. 948 e 1140 c.c., ma va interpretato in senso estensivo.

Il concetto di ius ad rem e la sua rilevanza pratica

Il sequestro giudiziario può essere disposto anche nei casi in cui venga fatto valere un ius ad rem, ossia una situazione giuridica in cui la titolarità del bene dipende dall’esito di una controversia su un rapporto obbligatorio.

Quando la lite nasce da un rapporto obbligatorio

Rientrano in questa categoria le ipotesi in cui la proprietà del bene è conseguenza:

  • di una domanda di risoluzione contrattuale;
  • di una richiesta di riduzione del prezzo;
  • di un’azione di risarcimento del danno.

Nel caso esaminato, il sequestro ha riguardato cambiali non ancora portate all’incasso, rilasciate a titolo di pagamento di parte del prezzo in un contratto di cessione d’azienda.

La misura cautelare è stata giustificata dalla sopravvenuta scoperta, da parte del cessionario, della mancanza dei titoli abilitativi necessari all’esercizio dell’attività ceduta, con conseguente contestazione del corrispettivo pattuito.

L’opportunità della custodia o gestione dei beni sequestrati

Il secondo presupposto richiesto dall’art. 670 c.p.c. riguarda l’opportunità di procedere alla custodia o alla gestione temporanea dei beni, valutata in relazione alla loro natura specifica.

Sequestro di cambiali: circolazione e rischio di irreversibilità

Nel caso delle cambiali, tale esigenza risulta particolarmente evidente:

  • per la loro estrema facilità di circolazione;
  • per la difficile recuperabilità una volta immesse nel circuito commerciale.

Il Tribunale ha chiarito che il sequestro può essere giustificato anche dalla mera possibilità di una modificazione della situazione di fatto, indipendentemente dal rischio di sottrazione o distruzione del bene.

Il caso deciso dal Tribunale di Milano

Alla luce di questi elementi, il Tribunale ha ritenuto legittima la concessione del sequestro giudiziario delle cambiali, quale strumento necessario a preservare l’equilibrio tra le parti fino alla definizione del giudizio di merito.

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